sabato 29 settembre 2012

La continua tortura di chi continuamente si lamenta

A dire il vero ho messo un titolo che non sempre mi rispecchia. Non amo stare a lamentarmi sempre, anzi non amo stare a lamentarmi, mai.
Ho un silenzioso ma persistente disprezzo per chi lo fa.
Un po' ci starebbe.
Sono molto più facile alla disperazione assoluta alternata comunque sempre all'euforia più carica, ma la lamentela, il mugugno, la frecciata, l'allusione amara al proprio triste destino, questo no.
Ora che il periodo quanto mai sfigato per l'intera popolazione umana sta prendendo il sopravvento e monopolizza i nostri discorsi ed i nostri pensieri, ci sarebbe da piangere h24.
Quel periodo l'ho già passato, dopo aver realizzato che una splendida laurea e un curriculum onesto non valgono niente e che in qualche maniera bisogna reinventarsi.
Adesso sono alla fase del ridere.
Non so neanche dove sarò domani, ma rido.
Eh giovani, che si deve fare?

Tag, questo sconosciuto

E fu così che alla veneranda età che si ritrova, Leucò scopre l'esistenza dei tag.
Ma ancora non sa come usarli.
Quindi prova, prova, prova...

venerdì 28 settembre 2012

Non ho neanche voglia di dire molto di me.

Rosso direi. Rosso è bello. Non è che il mio animo sia proprio rosso, anzi direi che sono più un color pioggia.
Un grigino autunnale.
Non brutto però, non triste e non lamentoso.
Solo grigio.
Non ho neanche voglia di dire molto di me.
Mi aggiro sui trent'anni, sono femmina e faccio parte della sfigatissima schiera di giovani che si trovano ad affrontare una realtà lavorativa ed economica non proprio rosea.
Mettiamoci qualche problemino di salute - spiegherò tutto se questo blog avrà una vita, a seconda di come proseguirà, e se proseguirà.
Ci siete?? C'è qualcuno??

Niente.

Niente, alla fine adesso comincio.
Ho due minuti due, ma comincio perché ho così tante cose in mente da doverle mettere giù.
Questo blog nasce dal nulla.
Come esercizio di scrittura, forse.
Penso di sì.
Non certo come sfogo di una personalità egocentrica (non ne sono fornita).
Non certo come libro di memorie (non c'è niente di speciale nella mia vita, che la renda degna più di altre di essere ricordata).
Non certo come esperimento sociologico (credo che questo blog lo leggeremo io, me stessa e me).
Però ho delle cose da dire giorno dopo giorno, la necessità di affinare le mie capacità di scrittrice e il diario cartaceo è fuori moda e un po' scomodo per la mia mano che si indolenzisce con una certa facilità.
Comunque io scrivo quello che mi viene in mente quando mi viene in mente, eh? Chiaro eh? Detto! Ormai è detto.